(ANSA) – MANTOVA, 20 AGO – C’è sgomento a Medole per la morte di Nina Gryshac, quarantenne ucraina che da anni abitava nella cittadina del Mantovano, uccisa in Croazia a Zacchigna (Zakinji), a pochi chilometri da Umago dove aveva preso in affitto una casa per le vacanze con il suo compagno Marcello Passera, trentenne che ora è in carcere con l’accusa di averla assassinata a calci e pugno. Passera, anche lui di Medole, è in stato di fermo per 30 giorni, cioè fino al termine delle indagini. La fine di Nina ha destato enorme impressione a Medole, piccolo Comune dell’alto mantovano, ai piedi delle colline moreniche. Da molti anni in Italia, a Medole era molto conosciuta sia perché aveva sposato uno del posto, con cui ha avuto due figlie, salvo poi separarsi due anni fa. La figlia maggiore ha 20 anni mentre la più piccola frequenta la scuola media del paese. Nina era molto attiva nell’accoglienza delle connazionali in fuga dall’Ucraina dopo lo scoppio della guerra e si era distinta anche per l’invio di aiuti direttamente nel suo Paese di origine. Dopo la separazione dal marito aveva trovato ospitalità in un alloggio del Comune che condivideva con alcune connazionali e si dava da fare con alcuni lavori domestici e come traduttrice. Qualche tempo fa aveva iniziato la relazione con Marcello Passera, figlio di una bidella della scuola e operaio metalmeccanico; relazione che a detta dei compaesani era stata fin da subito burrascosa. Diversi i messaggi sulle pagine Facebook di Medole di condanna dell’assassinio ("che schifo certi uomini") ma soprattutto di cordoglio per Nina. (ANSA).