(ANSA) – ROMA, 13 AGO – La fortissima ripresa dei flussi turistici in Italia, evidente più che mai in questi giorni di Ferragosto, porta nuova linfa nelle casse delle amministrazioni locali anche grazie alla tassa di soggiorno. A fare i conti – in una ricerca che l’ANSA pubblica in anteprima – è l’Osservatorio nazionale di Jfc su questa imposta che si paga in quasi 970 Comuni: nel 2020 l’incasso totale è stato di 192 milioni di euro e nel 2021 di 263 milioni, un vero crollo rispetto ai 622 milioni del 2019, ultimo anno pre pandemia. Per il 2022 invece si prevedono incassi per 472 milioni, pari al +79,5% rispetto all’anno scorso. "Il 2022 non rappresenta solo l’anno della possibile reale ripartenza – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio – ma anche quello del ritorno, per i Comuni, ad incassi significativi grazie all’imposta di soggiorno. Senza dimenticare, d’altra parte, che il governo ha istituito un fondo con una dotazione di 350 milioni per il ristoro parziale dei mancati incassi dell’imposta di soggiorno e contributo di sbarco, e che ha già riconosciuto ai Comuni 75 milioni per tali minori incassi (di cui 21,9 milioni sono andati a Roma Capitale, 8,4 milioni a Milano, 5,8 milioni a Firenze e 5,2 milioni a Venezia), e che ulteriori 75 milioni saranno a breve ripartiti tra tutti i Comuni, ad eccezione di quelli della Provincia di Trento". Varie sono le amministrazioni comunali introducono quest’anno – per la prima volta – l’imposta di soggiorno. Da gennaio si paga a Cremona, mentre a Reggio Emilia è entrata in vigore a febbraio; da giugno si paga a Tuglie e a Selvino, da luglio a Pollica e ad Alliste, da agosto a Massarosa, a Gizzeria e a Ivrea i turisti cominceranno a pagarla a settembre, a Capo d’Orlando da ottobre. Intanto se ne discute anche a Sulmona, Scansano e in altri 28 Comuni. (ANSA).