“Questa città non è sicura. I comaschi devono stare attenti a uscire la sera”: parole del sindaco di Como Alessandro Rapinese, dopo l’ennesimo episodio di violenza avvenuto la scorsa notte ai Giardini a lago, dove due marocchini senza fissa dimora sono stati arrestati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale (QUI l’articolo e il servizio andato in onda nel tg).
“In giro ci sono persone fuori controllo che non dovrebbero essere qui perché non ne hanno diritto – interviene il primo cittadino – Il governo centrale deve dare una risposta. Basta con questa politica di tolleranza verso i clandestini. Importare delinquenti è demenziale. Abbiamo un’immigrazione incontrollata che si potrebbe prevenire: – prosegue Rapinese – se queste persone chiedessero asilo nel loro paese d’origine, dove esistono ambasciate italiane funzionanti, non avremmo tutti questi problemi. Negli Stati a noi vicini tutto questo non succede”.
I Giardini a lago rappresentano una tra le zone più frequentate dai turisti, ma purtroppo sono sempre più spesso teatro di episodi di cronaca. “Quest’area è stata più volte al centro dell’attenzione al tavolo provinciale della sicurezza – spiega Rapinese – Stiamo utilizzando tutte le risorse a disposizione e il lavoro delle forze dell’ordine nella zona sta dando buoni risultati. Purtroppo, però, non basta. Finché la malavita avrà più uomini dello Stato, la situazione non potrà cambiare. Chi lo desidera ha la possibilità di integrarsi, ma certa gente vuole fare ciò che fa. Il problema è anche che, chi viene arrestato, spesso resta in carcere per pochi giorni”.
La speranza è che la riqualificazione programmata dei Giardini a lago possa far rinascere l’area. “Ci sono delle difficoltà burocratiche legate ai lavori – conclude Rapinese – Stiamo aspettando la relazione dei tecnici, ma sono fiducioso che presto potremo dare il via al cantiere”.
Scusatemi, ma la visione di questo nuovo sindaco mi sembra alquanto distorta. Vivo a Como da 14 anni e non è assolutamente una città pericolosa o violenta. Alcuni singoli episodi non possono rappresentare la realtà di un territorio tranquillo e con pochi episodi di delinquenza. Credo che questo accentuare i problemi di sicurezza possa solo penalizzare il turismo, già fortemente colpito dalla pandemia. Per gli immigrati proporrei una politica di maggiore integrazione con la popolazione e non di feroce persecuzione che, credo abbia già fatto il suo tempo.