(ANSA) – ROMA, 13 AGO – Solo in due settimane a giugno l’Ente nazionale per la protezione animali ha registrato una vera e propria ‘pioggia’ di segnalazioni dai suoi uffici locali ed ha recuperato circa 1.000 cuccioli abbandonati. E le segnalazioni proseguono peggiorando la situazione. Si tratta di cani perchè i gatti, anche in questo caso tantissimi i segnalati, sono senza microchip e quindi piu’ facili da abbandonare. Un ‘record’ che va ad aggiungersi ai salvataggi delle altre associazioni e che è destinato a far crescere il conto annuale tenuto dal Ministero della salute. Già nel 2021 nei canili sanitari erano entrati 72.115 cani, 29.194 nei rifugi. Varie le motivazioni che spingono gli italiani a ‘cedere’ il proprio cane (cioè affidarlo ad altri o a strutture): decesso del proprietario, novità in famiglia (l’arrivo di un figlio), difficoltà a mantenerlo. Scarso sembra l’effetto post-pandemia: – secondo un sondaggio Enpa – molti dei cani ceduti (44%) erano in casa da 2-5 anni. Una quota consistente era in casa da oltre 5 anni. Quindi ben prima della pandemia. (ANSA).