Migranti in Barbagia. “Se rilasciassi oggi l’intervista relativa allo stupro avvenuto nella mia Como da parte di un clandestino pakistano non tirerei nuovamente in ballo la Barbagia. Barbagia che, giustamente, è insorta”. In un post su Facebook il sindaco di Como, Alessandro Rapinese chiede scusa e tenta di fermare le polemiche sollevate dalle sue affermazioni.
Migranti in Barbagia, Rapinese si scusa
Il caso è esploso nei giorni scorsi (QUI I FATTI). Nelle interviste a commento dello stupro di sabato notte in centro a Como, per il quale è stato arrestato un pakistano 41enne, Rapinese aveva messo l’accento in modo molto critico sul fenomeno dell’immigrazione, consigliando di mandare gli immigrati in attesa di rimpatrio nelle zone deserte della Barbagia. In poche ore le sue parole sono arrivate in Sardegna, suscitando una reazione offesa e sdegnata della popolazione locale. Politici e amministratori sardi di ogni ordine e grado hanno censurato le parole di Rapinese.
Il primo cittadino di Como torna ad attaccare i partiti. “Tutto il resto però rimane sul tavolo – si legge ancora nel post di Rapinese – Cosa facciamo con tutti questi clandestini che popolano, rendendole invivibili, le nostre città? E voi, Fratelli d’Italia, che mi avete consegnato una Como che sembra Gotham City, potreste fornirmi un solo motivo per considerarvi una seria alternativa al PD? A Como la differenza tra voi ed il PD, con il quale avete inciuciato a tal punto da correre addirittura nella stessa lista alle elezioni provinciali, non si è proprio notata. Barbagia a parte, cari partiti, non avete altro da dire?”.
Infine conclude: “Il tema non è la Barbagia, con la quale mi scuso nuovamente, il tema è la sicurezza. E l’unica sicurezza è che la mia Como, grazie a voi, è insicura”.