Pinacoteca di Como. Prosegue sino al 23 ottobre nella Pinacoteca civica di Como la mostra “Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita” curata e allestita da Anri Ambrogio Azuma e da Federica Minesso.
L’esposizione, che si sviluppa nelle sale espositive al piano nobile della Pinacoteca e nel cortile interno, è da oggi arricchita di una nuova installazione, allestita in Campo quadro: La Cattedrale, rosso e bianco. Si tratta di un’opera immersiva di Azuma esposta prima d’oggi solo nel 1998, in occasione della personale “Il Sogno” a Montemarcello Ameglia.
L’opera invita il visitatore ad intraprendere una ricerca alla scoperta dell’infinito. Si accede in Campo quadro sentendo lo YU – il pieno – e attraverso il percorso nell’opera si vede, si sente, si tocca, si ascolta l’invisibile, il MU -il vuoto- con tutti i cinque sensi, risvegliando il sesto.
La mostra in Pinacoteca ripercorre i 90 anni di vita dell’artista, dal Giappone (dove è nato, a Yamagata, nel 1926 da una famiglia di fonditori di bronzo) a Milano (dove è morto nel 2016), e sviluppatasi alla ricerca di se stesso attraverso la sua evoluzione artistica durata sessant’anni.
Una ricerca che per Kengiro Azuma ha il suo fulcro nella filosofia Zen del MU e del YU che sono gli opposti, il vuoto e il pieno, il corpo e lo spirito, la materia e l’anima. La sua filosofia dell’arte rispecchia il suo modo di vivere secondo cui è importante essere e non avere, per cui l’arte non conosce frontiere, colore della pelle, religione, politica, ideologie, diversità, perfezione.
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