Strage di Bologna. Il 2 agosto del 1980 la bomba alla stazione. Uno tra i più gravi atti terroristici del nostro Paese: persero la vita 85 persone e 200 rimasero ferite. Fra di loro anche tra comaschi, i componenti della famiglia Mauri, residente a Tavernola. La mamma Anna Maria Bosio (28 anni), il papà Carlo Mauri (32 anni) e il figlio Luca Mauri (6 anni). Anna e Carlo erano cresciuti in centro città nella parrocchia di San Fedele.
Una circostanza sfortunata e tragica li aveva portati ad essere alla stazione di Bologna in quel momento. La famiglia era partita in auto diretta per le vacanze a Marina di Mandria in provincia di Taranto. Un incidente vicino al capoluogo emiliano – con la macchina fuori uso – lì portò a decidere di proseguire il viaggio in treno. Per questo motivo Anna Maria, Carlo e Luca si trovavano nel luogo della strage.
Alla famiglia Mauri nel 2016 è stato intitolato in città il piazzale antistante l’Unione Sportiva di Tavernola, tra le vie Adamello e Brennero. Lì vicino, in via Polano, c’era la loro abitazione.
In questa triste ricorrenza della strage di Bologna, il Comune di Como oggi ha collocato dei fiori davanti alla tomba al Cimitero Monumentale. Come sempre, poi, una delegazione di Palazzo Cernezzi ha partecipato alla commemorazione ufficiale a Bologna. Con il gonfalone della città erano presenti due agenti della polizia locale e i consiglieri Silvia Zanotta e Stefano Legnani.