(ANSA) – TORINO, 29 LUG – Anche il sistema salute incide sul cambiamento climatico. Lo hanno affermato gli stessi medici durante l’incontro ‘La crisi climatica è una crisi sanitaria’ che si è svolto al meeting europeo di Fridays for Future, al Campus Universitario Einaudi di Torino. All’incontro hanno partecipato Paolo Vineis, professore di Epidemiologia Ambientale all’Imperial College di Londra, Anna Ravetti, medico e coordinatrice della commissione Medico e Ambiente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino e Claudio Gianotti, medico. Non si è parlato solo degli effetti negativi che il cambiamento climatico provoca sulla salute, ma anche di quanto le prestazioni sanitarie che vengono erogate ai pazienti, incidano sul riscaldamento globale "Stimiamo che possano contribuire fino al 5%, in gran parte a causa dell’energia usata e dei materiali utilizzati nell’effettuazione degli esami – ha spiegato il presidente dell’Ordine -. Ogni mille test del sangue inquiniamo, attraverso la produzione di anidride carbonica, come se percorressimo 700 chilometri in automobile". Una macchina per la risonanza magnetica utilizzata per un anno mediamente produce una quantità di anidride corrispondente all’inquinamento prodotto da un’auto che viaggi per 500mila chilometri". "Se consideriamo che circa il 20-30% delle prestazioni mediche sono ritenute inappropriate, è evidente ci possono essere margini per intervenire su questo aspetto", ha sottolineato Giustetto, che ha evidenziato come si dovrebbero evitare "esami inutili", sia come medici che come cittadini. "Facciamo le risonanze e usiamo i farmaci quando serve", ha concluso Giustetto. (ANSA).