Tensione in consiglio comunale sul caso della chiusura della piscina di via del Dos, che scatterà il prossimo 31 luglio. Il braccio di ferro tra Comune e Colisseum è arrivato anche in Procura, con un esposto presentato dalla cooperativa. Il sindaco Alessandro Rapinese ha spiegato le motivazioni del “no” a ulteriori proroghe per la concessione.
L’opposizione
Respinta dal primo cittadino e dal presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo anche la richiesta di interrompere la seduta a Palazzo Cernezzi per incontrare i rappresentanti di Colisseum, presenti in aula. La proposta di Patrizia Lissi, Partito Democratico e di Vittorio Nessi, lista Minghetti, di prevedere una pausa per un colloquio è stata bocciata.
No anche alla discussione su due mozioni presentate dall’opposizione. “Sono documenti inammissibili – ha sottolineato Rapinese – Questo perché non è una questione politica, come chiarisce il parere del segretario generale, che non ho scelto io”.
Il sindaco
Rapinese ha ribadito che non era possibile concedere una ulteriore proroga a Colisseum per la gestione della piscina di via del Dos. “Intanto l’ufficio tecnico ha programmato la sostituzione della centrale termica, no, sarà possibile garantire l’acqua calda quindi l’impianto sarà inutilizzabile”, ha detto il sindaco. “A questo aggiungiamo aspetti tecnici, non politici – ha proseguito il primo cittadino – L’Ats Insubria già a febbraio aveva chiesto lavori di manutenzione sotto la vasca piccola, puntellata per la soletta ammalorata. L’ufficio tecnico del Comune il 12 luglio scorso ha poi dichiarato necessaria la totale chiusura della piscina piccola per tutelare l’incolumità dell’utenza fino a ripristino delle condizioni di sicurezza. Il Tar ha accolto un ricorso di Colisseum solo in vista della scadenza della concessione il 31 luglio”.
Il sindaco ha citato infine una relazione del tecnico della stessa cooperativa Colisseum. “La perizia afferma che è necessario programmare il ripristino delle strutture prima possibile – ha concluso Rapinese – Ad aprile inoltre Colisseum ha dichiarato ad Anac (Autorità nazionale Anticorruzione) una serie di problemi, dalle perdite della vasca grande che stanno deteriorando la struttura portante ai serramenti non a norma fino ai rivestimenti in ceramica che hanno continui distacchi. Anac ha accolto le osservazioni di Colisseum al punto da chiedere la revisione del piano economico della gara. Non ci sono le condizioni per garantire la prosecuzione delle attività nell’impianto che non garantisce situazioni di sicurezza”.