Marco Campanaro è rimasto in silenzio davanti al giudice nell’interrogatorio di convalida nel carcere del Bassone. Il 37enne accusato dell’omicidio volontario della compagna, Valentina Di Mauro, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Nei prossimi giorni potrebbero essere disposti accertamenti per valutare le sue condizioni mentali, soprattutto alla luce del tarlo della gelosia che, stando alle prime dichiarazioni, sembra fosse diventato un’ossessione per Campanaro. Domani intanto sarà eseguita l’autopsia sul corpo della 33enne uccisa a coltellate lunedì mattina nell’appartamento di Cadorago in cui viveva da circa due anni con il compagno.
L’interrogatorio
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Como Massimo Mercaldo è andato questa mattina al Bassone per l’interrogatorio di convalida. Assistito dal legale difensore Paolo Battaglia, Campanaro ha scelto di non rispondere. Resta in carcere e al momento non sono state presentate istanze per misure alternative alla custodia cautelare in carcere. Nei prossimi giorni però è probabile che siano disposte valutazioni sulle condizioni del 37enne.
Le valutazioni
Dopo l’arresto con l’accusa di omicidio, Campanaro ha parlato di un raptus di gelosia. Nei mesi scorsi, secondo quanto emerso, si sarebbe rivolto anche al medico per chiedere aiuto per quella che era diventata una sorta di ossessione. Resta però da chiarire se effettivamente poi avesse ricevuto indicazioni per un eventuale percorso terapeutico. Informazioni che saranno verificate dalla procura e che potrebbero portare invece la difesa a valutare la richiesta di una perizia psichiatrica.
Domani, il magistrato che coordina l’inchiesta, Mariano Fadda, darà l’incarico per l’autopsia sul corpo di Valentina, che dovrebbe essere effettuata subito dal medico legale. La difesa non avrebbe nominato alcun consulente. L’esame dovrà chiarire le modalità dell’aggressione mortale. Dalle prime informazioni, la donna sarebbe stata colpita ripetutamente con un coltello da cucina. Numerose le ferite che non le hanno lasciato scampo nonostante le parole ripetute fino all’ultimo al compagno: “Amore smettila, mi stai facendo male”.