La mensa della scuola primaria “Corridoni” di via Sinigaglia a Como sarà esternalizzata: la decisione è stata presa dalla giunta Rapinese lo scorso 15 luglio.
I refettori attualmente con servizio completo di ristorazione affidato all’esterno sono 27, ai quali si aggiungerà quello della primaria Corridoni.
Le motivazioni
Una scelta dettata dal calo di personale a tempo indeterminato nelle cucine ancora gestite dal Comune: dai 44 dipendenti dell’anno 2021/2022 si passa a 37. A febbraio 2022 si è infatti dimessa una cuoca e nel prossimo autunno/inverno ne andranno in pensione altre tre.
“L’oggettiva mancanza di quattro unità – spiega la delibera – comporta la necessità di procedere a una revisione dell’attuale organizzazione del servizio di ristorazione scolastica. Anche senza pensionamenti, – si legge – il personale di cucina andrebbe comunque implementato per le assenze che avvengono durante l’anno per malattia e a causa del Covid”.
I costi
“Il costo del personale che va in pensione unitamente al costo attuale del servizio mensa per la scuola di via Sinigaglia – si spiega nel documento – è pari o di poco superiore al costo di esternalizzazione del refettorio, pari a 89mila euro”.
L’intervento dei sindacati
“Il 13 luglio abbiamo chiesto un incontro per confrontarci con l’amministrazione e i dirigenti su questa scelta – intervengono i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil – Sono ormai passati più di 10 giorni ma tutto tace e la delibera di giunta assunta prima del passaggio con i sindacati e la Rsu è inaccettabile. Nessuna attenzione e rispetto nei confronti del personale, della Rsu e delle parti sociali”.
La replica dell’assessore
“La scelta deriva dalla volontà dell’amministrazione di continuare a garantire il servizio di ristorazione a tutta la popolazione scolastica delle scuole dell’Infanzia e primarie della città nonostante la carenza di personale interno – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Nicoletta Roperto – L’affidamento in appalto del refettorio della scuola Corridoni consentirà di garantire agli alunni i medesimi livelli di qualità dei pasti sino ad oggi somministrati”.