(ANSA) – TUNISI, 25 LUG – I tunisini alle urne per il referendum sulla nuova Costituzione proposta dal presidente Kais Saïed, una carta che rafforza i poteri del Capo dello Sato con il rischio di un ritorno al passato e una deriva autoritaria per il Paese. Il nuovo testo, se approvato, concederà infatti ampi poteri al presidente che eserciterà la funzione "esecutiva" con l’aiuto di un governo e avrà altresì una forte influenza su legislativo e giudiziario. E’ molto probabile che la Costituzione passi, visto che non è stato fissato un quorum, che basterà quindi l’attesa maggioranza dei sì con le opposizioni che hanno invitato i loro sostenitori al boicottaggio. Contrariamente alle previsioni della vigilia, il tasso di affluenza alle 13 è stato dell’11,8%, un dato definito "incoraggiante" dal presidente della Commissione elettorale Farouk Bouasker in vista della chiusura dei seggi in tarda serata. Il sistema delineato nella nuova costituzione è un presidenzialismo puro, con il presidente che nomina capo del governo e ministri potendoli revocare unilateralmente, e un esecutivo per il quale non è richiesta neanche la fiducia dei deputati. Con un parlamento composto da due camere, l’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo, eletti a suffragio universale diretto, e un nuovo "Consiglio delle Regioni e dei Distretti" i cui membri sono indicati dai consiglieri locali. Per far cadere il governo, il parlamento può votare una mozione di censura ma occorre una maggioranza di due terzi, circostanza considerata molto difficile. (ANSA).