“Forse è meglio andare a votare, perché altrimenti non se ne esce più da questa situazione” commenta un cittadino. “Un gesto da irresponsabili” aggiunge un altro. Per qualcuno saranno chiacchiere da ombrellone, per qualcun altro magari da bar. Certo è che si è tornati a parlare di elezioni e di politica perché gli italiani sono chiamati a votare dopo l’estate.
La prima data sul calendario, il 27 luglio. Tra cinque giorni il Ministero dell’Interno dovrà far arrivare a quello degli Esteri gli elenchi aggiornati degli elettori all’estero. Seguirà allora la deposizione al Viminale dei contrassegni e dei simboli elettorali dei partiti. Poi, tra un mese esatto, la presentazione delle liste e quindi l’inizio della a propaganda elettorale.
Le elezioni cadranno quindi in un periodo già denso di preoccupazioni. Il Covid, la guerra, la siccità e poi la crisi energetica e il costo della vita che sale. Per alcuni tempi peggiori per salutare Draghi proprio non ce n’erano. Ma c’è anche chi confida nel voto (e quindi nella democrazia) per riportare la quiete dopo la tempesta.