“Il Valduce non ha concordato con l’Ats Insubria la chiusura della pediatria”. L’Agenzia di Tutela della Salute interviene dopo le polemiche e i dubbi sull’annunciata chiusura, dal primo agosto prossimo, della pediatria e del pronto soccorso pediatrico del Valduce. L’Ats annuncia l’avvio di un confronto per riorganizzare l’assistenza ai bambini sul territorio comasco.
L’Ats Insubria
“È stata acquisita la disponibilità dell’ospedale Valduce ad avviare momenti di confronto per costruire una rete di interventi in grado di rispondere alle necessità di salute delle famiglie – fa sapere il direttore generale dell’Ats Lucas Maria Gutierrez – Sarà attivato in tempi brevi un tavolo di lavoro con l’spedale, l’Asst Lariana e i pediatri di famiglia per definire un modello di assistenza pediatrica più attuale e aderente alle esigenze del territorio lariano”.
Il presidente del consiglio regionale
“Mi sono attivato in accordo con la direzione generale dell’assessorato al Welfare per attivare il tavolo di confronto – sottolinea il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi – Due le ipotesi e gli obiettivi all’attenzione: ulteriore potenziamento della pediatria dell’ospedale Sant’Anna e mantenimento al Valduce del pronto soccorso pediatrico”. “Appena abbiamo saputo della decisione del Valduce ci siamo attivati per cercare soluzioni concrete e percorribili”, aggiunge Fermi.
Il direttore del Valduce
Il Valduce conferma comunque la chiusura dal primo agosto. “Disponibilissimi al confronto anche in chiave di una possibile riapertura dopo l’estate – dice il direttore sanitario Riccardo Bertoletti – Al momento però la chiusura della pediatria e del pronto soccorso pediatrico è inevitabile. I numeri di accessi e ricoveri si sono notevolmente ridotti. Se 4 anni fa avevamo 600 ricoveri in un anno in pediatria, nei primi sei mesi del 2022 ne abbiamo avuti 190. Gli accessi al pronto soccorso pediatrico sono passati da 6mila a 2.150. I costi sono insostenibili, senza contare la difficoltà a trovare personale”.
“Parlando in termini economici, l’ospedale aspetta ancora dalla Regione il saldo delle prestazioni di parte del 2020 e del 2021. E nonostante la situazione abbiamo anche applicato al personale gli aumenti contrattuali – aggiunge il direttore sanitario – Ben venga il confronto ma in questo momento non ha senso tenere aperto il reparto e il pronto soccorso”.