(ANSA) – PALERMO, 19 LUG – "Nel ricordare oggi Paolo Borsellino, il suo straordinario esempio di uomo e di magistrato, il suo sacrificio torniamo a chiedere la verità piena sulla sua morte e su quella dei suoi agenti di scorta Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e Agostino Catalano". Lo dice la professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della Fondazione a lui intitolata, nel trentesimo anniversario della strage di Via D’Amelio. "Da cittadini – aggiunge – abbiamo il dovere di non rassegnarci, di continuare a pretendere che sia fatta luce su uno degli episodi più gravi della storia recente: lo dobbiamo ai nostri caduti e al nostro Paese. Il tempo trascorso – conclude Maria Falcone – non sia un alibi per nessuno". (ANSA).