Assente per cause di forza maggiore – “sono blindata a casa per il Covid”, spiega – Barbara Minghetti, candidata sindaco di centrosinistra sconfitta al ballottaggio da Rapinese, e quindi in prima fila all’opposizione, inizia il pressing politico nei confronti della nuova amministrazione di Como.
“La città oggi è in una situazione molto critica, ferita e poco curata. Il cittadino si sente davvero poco importante. Oggi c’è un’occasione diversa. Una giunta e un consiglio molto compatto e uniforme, che può da una parte portare velocemente avanti le proprie istanze (e sì, per questo ci aspettiamo magie!) ma dall’altra potrebbe essere lacunoso di una rappresentatività variegata, diversa, che porta anche arricchimento. Il monopolio di pensiero non porta a risposte profonde e durature. Staremo in consiglio a rappresentare queste diversità”, scrive.
Tra i temi urgenti, Minghetti include le infrastrutture per lo sport e le piscine di via del Dos, che a fine luglio chiuderanno – causa convenzione non rinnovata – lasciando senza servizio persone anche fragili, che seguono terapie o riabilitazioni.
E il primo atto dell’opposizione è proprio sulla vicenda di via del Dos. Una mozione firmata dai consiglieri di Svolta Civica e del Partito Democratico, nella quale si chiede a giunta e sindaco di “concedere la proroga tecnica alla cooperativa Colisseum oltre il termine del 31/7/2022 al fine di tenere aperte le piscine di via del Dos per garantire un servizio pubblico essenziale per le diverse associazioni che si occupano di disabilità dei bambini e degli adulti, per la riabilitazione e per supporto al Centro Diurno”.
La stessa mozione chiede di far indire nel minor tempo possibile una nuova gara per la selezione del concessionario del servizio di gestione degli impianti sportivi in questione nel rispetto dei rilievi dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. I firmatari hanno chiesto che la mozione venga discussa con la procedura di urgenza prevista dal regolamento per il Consiglio Comunale.