(ANSA) – TRIESTE, 13 LUG – La classe politica italiana "non ascolta la scienza nel decidere quali siano le priorità di ricerca e dunque i progetti da finanziare, questo è un problema gravissimo che si aggiunge al drammatico sottofinanziamento dedicato al settore". E’ la denuncia di Giorgio Parisi, premio Nobel in Fisica 2021 e fondatore della campagna "Salviamo la ricerca", fatta intervenendo in videocollegamento al Simposio dello Iupap (Unione Internazionale di Fisica Pura e Applicata) a Trieste, per i 100 anni. "Nel 1996, il ministro dell’Università e della ricerca Luigi Berlinguer aveva intuito l’importanza strategica di avere una commissione di scienziati che giudicasse la qualità della ricerca e stabilisse a quali progetti attribuire i fondi – ha ricordato – Così ha creato una piccola commissione di sette esperti, di cui facevo parte. Purtroppo il successivo governo ha snaturato la funzione di questo organo, trasformandolo in un ente che si incontrava solo una o due volte l’anno. Al momento praticamente non esiste più", ha affermato Parisi. La conseguenza che ne scaturisce è "una scarsa capacità di intercettare finanziamenti europei per i progetti di ricerca, sebbene gli scienziati italiani, in proporzione al Pil e alla popolazione, ottengano una percentuale molto elevata dei fondi di ricerca rispetto a quella che arriva a colleghi europei di altre nazionalità. Oltre la metà di questi grants, però, va a italiani che lavorano all’estero", ha concluso. Parisi è intervenuto a un panel sulla capacità della scienza di informare, con science advisor governativi di Australia, Tunisia e Stati Uniti. (ANSA).