“C’è il rischio che i rincari dell’energia diventino strutturali anche nella proporzione di aumento. O si risolve subito questa situazione con un tetto al prezzo o in autunno esploderà una vera bomba sociale, con lavoratori che difficilmente riusciranno a essere consumatori tanto quanto lo sono adesso”: è l’appello che parte dalla Lombardia lanciato verso l’Europa dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, che chiede con forza un ‘price cap’ sull’energia.
“L’inflazione che vediamo oggi – spiega Guidesi – non è niente rispetto a quello che può accadere quest’anno. Il rischio è che il costo della vita sarà ancora più pesante e mi sembra ci sia poca percezione di questo”. “L’inflazione – continua – è determinata dal 75% dall’influenza del costo dell’energia, e questo ‘giustifica’ il rincaro che c’è stato fino ad adesso. Aumenti che si abbattono su lavoratori e aziende. Oggi le imprese più energivore non sono in grado di sostenere la loro capacità produttiva nonostante abbiano ordinativi che non si vedevano da 15 anni. Produrre, in alcuni casi, costa di più che tenere ferma l’azienda, perché si ha la certezza di lavorare ‘perdita’”. “Nel momento in cui si sospende l’attività per mancanza di marginalità i lavoratori debbono utilizzare gli ammortizzatori sociali, e con l’inflazione che galoppa al lavoratore in cassa integrazione sarà impossibile essere consumatore – ha continuato – questa è la bomba sociale a cui siamo di fronte”, ha detto ancora.
Guidesi, a nome di tutta la Regione e del sistema lombardo, aveva lanciato l’allarme sui rincari dell’energia ormai quasi un anno fa, molto prima che scoppiasse la guerra in Ucraina. “In tutto questo tempo – ha ricordato l’assessore – l’Europa, di fatto, non ha fatto nulla, mentre il governo “è intervenuto inserendo l’80% delle nostre proposte nei decreti”. Al massimo, secondo l’assessore, l’esecutivo “è mancato forse nello stanziare le risorse: troppo poche rispetto a quelle che servono”, visto che “solo per calmierare gli ultracosti dell’energia delle aziende lombarde ci vorrebbero 18 miliardi di euro”. Guidesi lancia dunque un appello in vista della riunione straordinaria dei ministri europei del 26 luglio, dove si affronterà il tema della compensazione di papabili mancanze di forniture, come quelle del gas. “Noi speriamo che l’argomento principale sia anche quello dei costi dell’energia, il cui prezzo va limitato e fermato – conclude l’assessore – la posizione del governo italiano è ragionevole e noi la sosteniamo fino in fondo: c’è bisogno che l’Europa risponda a questa cosa”.