(ANSA) – OSLO, 06 LUG – Il governo norvegese ha posto fine allo sciopero dei lavoratori del settore petrolifero e del gas che ieri ha portato alla chiusura di tre giacimenti. L’esecutivo di Oslo è intervenuto nella serata di ieri dichiarando di voler deferire a un comitato indipendente la controversia dopo che il gruppo Norwegian Oil and Gas Association aveva avvertito che l’astensione minaccia di causare il taglio di esportazioni di gas dalla Norvegia di quasi il 60 per cento. "L’annunciata escalation sarebbe particolarmente critica nella situazione odierna, sia tenendo conto della crisi energetica sia per la situazione geopolitica in cui ci troviamo, con una guerra in Europa. È ingiustificabile permettere che la produzione di gas si fermi", ha dichiarato il ministro del Lavoro norvegese Marte Mjos Persen in un comunicato. Secondo la legislazione norvegese, il governo può costringere le parti in causa in una controversia di lavoro a rivolgersi a una commissione salariale che deciderà sulla questione. "Quelle norvegesi rappresentano un quarto delle forniture energetiche europee e l’Europa dipende interamente dalle forniture della Norvegia in un momento in cui i tagli alle forniture russe hanno creato un mercato molto ristretto per il gas naturale", ha dichiarato l’Associazione norvegese del petrolio e del gas. Perciò "uno sciopero di questa portata pone enormi problemi ai Paesi che dipendono interamente dal rifornimento di gas in vista dell’autunno e dell’inverno", ha aggiunto. I sindacati hanno proclamato lo sciopero dopo il fallimento di una trattativa sul salario, in risposta ad una proposta di mediazione. Secondo il governo, le parti avevano concordato "che avrebbero posto fine allo sciopero in modo che tutti potessero tornare al lavoro il prima possibile". (ANSA).