(ANSA) – TORINO, 29 GIU – Le orchidee ricevono moltissimi fondi (circa un milione di euro a specie) e le specie con una distribuzione più "nordica" o con areali più grandi sono più finanziate. Anche il fattore estetico, ad esempio il colore dei fiori, è importante: le specie con fiori blu o viola sono più finanziate. Al contempo, il rischio di estinzione non è correlato allo sforzo finanziario. Sono tra le risultanze dello studio "Dimension and impact of biases in funding for species and habitat conservation", pubblicato sulla rivista Biological Conservation, condotto dal Dipartimento di Scienze della vita e biologia dei sistemi dell’Università di Torino, con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) sede di Verbania-Pallanza, l’Università di Helsinki, l’Università di Minho e il Dipartimento per la Ricerca e il Monitoraggio del parco nazionale svizzero. hanno cercato di indagare i fattori che determinano le modalità di finanziamento nella tutela delle specie vegetali protette e dei loro habitat, sfruttando i dati disponibili per i progetti Life, il principale programma di finanziamento per la conservazione della natura messo in atto dall’Unione europea. Tra il 1992, anno di fondazione del progetto Life, e il 2020, le specie animali hanno ricevuto un finanziamento in euro triplo (oltre 2 miliardi di euro) rispetto alle piante (690 milioni). Ma anche tra le piante sono evidenti delle disparità. È stato osservato invece come la conservazione degli habitat, nonostante non sia ben allineata con lo stato di conservazione degli ambienti, sia meno influenzata da bias di tipo estetico, confermando che orientare i programmi di conservazione della biodiversità verso gli habitat, piuttosto che verso le singole specie, consentirebbe di aumentare l’efficacia dei programmi, soprattutto in aree geografiche estremamente frammentate e antropizzate. (ANSA).