Archiviate le elezioni amministrative, i partiti iniziano a organizzarsi per l’appuntamento del 2023: politiche e regionali, che potrebbero coincidere in un election day alla fine del prossimo maggio. Le recenti dichiarazioni di Letizia Moratti (prima) e Attilio Fontana (poi) hanno agitato le acque. Nei corridoi di Palazzo Lombardia c’è chi parla di un clima gelido tra i due.
LA PARTITA MORATTI-FONTANA
La vicepresidente della Lombardia, Moratti, nelle scorse ore ha dichiarato ad alta voce la sua “disponibilità” al centrodestra. Un’uscita inattesa, che ha costretto la Lega a correre ad annunciare la ricandidatura di Attilio Fontana. Che poi questo appoggio sia d’ufficio o pienamente convinto, è da tutto vedere. Fontana si è detto “sorpreso” dalle dichiarazioni di Moratti e “disponibile” ad andare avanti.
MILANO LEGATA A ROMA E PALERMO
Sullo sfondo si gioca una partita più complessa, che passa da Roma e Palermo. La ricandidatura di Fontana in Lombardia è legata anche alla Sicilia, dove il centrodestra dovrà scegliere se confermare o meno Nello Musumeci (come vorrebbe Fratelli d’Italia). E poi c’è Roma. Con il taglio dei parlamentari, e un possibile calo nei consensi, la Lega rischia di dover ricollocare una serie di deputati e senatori. Se confermato, il calo dei consensi porterebbe naturalmente anche meno consiglieri leghisti al Pirellone.
COTTARELLI PER IL CENTROSINISTRA?
Il centrosinistra resta a guardare per capire come muoversi. Sulla carta, il centrodestra parte avvantaggiato nella corsa al Pirellone. Al momento il centrosinistra non ha – o non ha ancora svelato – una figura che possa realisticamente mettere a rischio l’ormai pluriennale leadership del centrodestra al vertice della Regione Lombardia. E’ stato fatto il nome di Carlo Cottarelli, al momento pare il più solido, poi quello di Beppe Sala – che difficilmente accetterà – e del sindaco di Brescia Emilio Del Bono. La decisione sul candidato verrà presa probabilmente dopo l’estate.
EFFETTO CIVICO
Infine, c’è chi giura che nelle stanze del Pirellone sia arrivata, forte, l’eco di quanto accaduto a Como: di quel civico puro, Alessandro Rapinese, che da solo ha sconfitto i partiti. E chi sta preparando la campagna elettorale (costosa, impegnativa e complessa) di regionali e politiche, deve tener conto di ogni elemento.