Parità salariale tra generi. Con l’obiettivo di promuovere la parità salariale e garantire una concorrenza efficace, a partire dal 1° luglio 2022 prenderà avvio nel Cantone Ticino un progetto pilota volto ad introdurre i controlli della parità salariale nel settore delle commesse pubbliche. Le aziende che nel corso dell’ultimo anno si sono aggiudicate una commessa pubblica da parte del Cantone potranno pertanto essere sottoposte ad un controllo da parte di un organo esterno composto da esperti/e certificati/e dalla Confederazione.
Il diritto sancito dalla Costituzione federale
La Costituzione federale sancisce il diritto di donna e uomo ad un salario uguale per un lavoro di uguale valore. Questo diritto viene concretizzato nella legge federale sulla parità dei sessi (LPar), la quale vieta esplicitamente la discriminazione salariale (art. 3 cpv. 2). Questo significa che tutti/e i datori e le datrici di lavoro sono tenuti/e a rispettare il principio della parità salariale. Nell’ambito delle commesse pubbliche, diversi articoli di legge prevedono la necessità di rispettare e garantire la parità salariale. Il progetto pilota prenderà avvio il 1° luglio 2022 con l’entrata in vigore della direttiva del Consiglio di Stato sui controlli della parità salariale tra donna e uomo nel settore delle commesse pubbliche del Cantone Ticino del 15 giugno 2022, la quale stabilisce le modalità per lo svolgimento dei controlli.
Il ruolo del settore pubblico
Attraverso l’introduzione dei controlli della parità salariale il Consiglio di Stato concretizza gli impegni dichiarati all’interno della Carta per la parità salariale nel settore pubblico – ratificata nel 2016 – e si unisce all’azione congiunta di Confederazione, Cantoni e Comuni per rafforzare ulteriormente il ruolo del settore pubblico nel promuovere la parità salariale e attuare su larga scala il principio costituzionale del salario uguale per un lavoro di uguale valore.