Barbara Minghetti, a una settimana dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Como che la vede contendersi la poltrona da primo cittadino con Alessandro Rapinese, apre il conto alla rovescia alzando la tensione. Lo spunto per l’attacco arriva dalla Ztl, cui creazione venne ai tempi ostacolata proprio da Rapinese, ma alla quale oggi la città non rinuncerebbe mai.
Attraverso un comunicato, Minghetti fa sapere: “Il sostegno alle piccole attività commerciali, il decoro, la sicurezza, la cura delle persone sono gli ingredienti che non possono mancare anche nelle zone più affollate dai turisti. Negli ultimi anni ce ne siamo un po’ dimenticati, ma deve avere le stesse buone dinamiche di un quartiere più periferico. E, poi, la valorizzazione degli spazi. Oggi sono stata nella zona dei portici Plinio e piazza De Gasperi. Dove oggi vediamo tavolini, gente che passeggia, che fa sport, che si gode la città, fino a pochi anni fa c’erano bus, automobili e parcheggi.
C’è qualcuno che quando le nuove aree di ZTL furono create firmò interrogazioni, organizzò fiaccolate e cortei per fermare questo processo. Oggi nessuno tornerebbe più indietro. La Como che dobbiamo costruire non è una Como che si chiude su sé stessa, ma una Como che guarda avanti, con progettualità, relazione e fiducia. Una Como che si apre, non che si chiude”. Evidente il riferimento a Rapinese, anima delle contestazioni durante l’amministrazione Lucini.