(ANSA) – KABUL, 19 GIU – Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attacco di ieri al tempio sikh a Kabul, in Afghanistan, nel quale sono morti un membro della comunità e un combattente talebano, affermando che si è trattato di una rappresaglia per gli insulti contro il profeta Maometto. Le proteste in diversi Paesi musulmani sono scoppiate in seguito ai commenti fatti all’inizio di giugno da una portavoce del partito del premier indiano Narendra Modi sulla relazione tra il Profeta e la moglie più giovane, Aisha. In un messaggio pubblicato tramite il suo organo di propaganda Amaq, l’Isis ha affermato che l’attacco era rivolto agli indù, ai sikh e agli "apostati" che li proteggono. L’Isis ha quindi detto che uno dei suoi combattenti "è entrato in un tempio per politeisti indù e sikh a Kabul, dopo aver ucciso la guardia, e ha aperto il fuoco sui pagani all’interno con la mitragliatrice e granate": due persone sono rimaste uccise, mentre i feriti sono 7. L’attacco è avvenuto a seguito di una visita di una delegazione indiana a Kabul per discutere della distribuzione degli aiuti umanitari dall’India all’Afghanistan. (ANSA).