(ANSAmed) – BEIRUT, 16 GIU – E’ attesa per oggi all’Aja, in Olanda, la sentenza definitiva per due membri del movimento armato libanese filo-iraniano Hezbollah, condannati in appello dal Tribunale speciale per il Libano (Tsl) per l’uccisione nel 2005 a Beirut dell’ex premier libanese Rafiq Hariri, assassinato in un attentato assieme ad altre 21 persone. Istituito nel 2009 nei pressi dell’Aja e a rischio di chiudere i battenti a breve per mancanza di fondi, il Tsl aveva lo scorso marzo ribaltato la sentenza di assoluzione, in primo grado, di due alti membri di Hezbollah, Hasan Habib Merhi e Hussein Oneissi, per l’attentato del 14 febbraio del 2005, compiuto sul lungomare di Beirut. Sono stati condannati per atto di terrorismo e omicidio internazionale. Per quel crimine, nel quale erano rimaste ferite 226 persone, un solo membro di Hezbollah, Salim Ayyash, era stato fino ad allora ritenuto colpevole dal Tsl nella sentenza dell’agosto del 2020. Un quarto imputato in primo grado era stato assolto. Il tribunale si era così espresso in secondo grado, ritenendo colpevoli in contumacia e condannando all’ergastolo gli altri due esponenti del movimento sciita libanese. Tra i due spicca il nome di Merhi, indicato come comandante delle forze speciali di Hezbollah dal 2003, e ritenuto responsabile tra l’altro, della cattura di due soldati israeliani nel 2006, incidente che aveva allora scatenato la guerra tra Hezbollah e Israele del luglio e agosto di quell’anno, costata la vita a oltre un migliaio di persone, in larga parte libanesi. E’ però assai improbabile che i due uomini finiscano dietro le sbarre. Hezbollah, che ha sempre definito il Tsl frutto del complotto americano-israeliano, si è sempre rifiutato di consegnare i sospetti. (ANSAmed).