Il ricorso del centrodestra pende sul capo del prossimo sindaco. Il 26 giugno si torna alle urne per il ballottaggio e uno tra Barbara Minghetti (candidata del centrosinistra) e Alessandro Rapinese (Lista Rapinese sindaco) sarà il nuovo primo cittadino. Il lavoro della nuova amministrazione rischia però di partire zoppo. Una volta presentato il ricorso al Tar – come nelle intenzioni della coalizione di centrodestra a sostegno di Giordano Molteni – bisognerà attendere le valutazioni del tribunale amministrativo regionale che dovrà esprimersi sulle contestazioni formulate dal ricorrente. Se le riterrà infondate o insufficienti, nulla cambierà, viceversa, si potrebbe dover ripetere il ballottaggio.
Di fatto dunque la nuova amministrazione partirà con questa incognita, una condizione di incertezza che potrebbe limitare nel primo periodo il lavoro. Impedendo una programmazione a più ampio respiro degli atti. In altre parole il sindaco eletto porterebbe avanti l’ordinario. Una condizione difficile per un neoeletto sindaco che dopo mesi di campagna elettorale, vorrebbe poter portare avanti progetti e proposte presentate agli elettori. Il primo cittadino rischia quindi di partire con il freno a mano tirato.
Il centrodestra prosegue nella raccolta di tutti gli elementi e le testimonianze da consegnare al Tar. Il ricorso ha come presupposto le numerose schede contestate e il margine risicato di differenza tra i due candidati (Molteni e Rapinese).
Potrebbero essere tra le 600 e le 700 le schede – dato non ufficiale – sulle quali il centrodestra vuole fare chiarezza sul totale delle 74 sezioni comasche.