(ANSA) – BUENOS AIRES, 16 GIU – Carichi di storia, frequentatissimi 100 anni fa come pure oggi, decine di bar e caffé di Buenos Aires si sono ricavati un posto nella cultura e nella storia della città per la loro architettura e per essere sempre stati luoghi di incontro di discussione non solo di persone comuni, ma anche di studiosi, scrittori, giornalisti e personaggi dello spettacolo. E’ per questo che il governo della capitale ha deciso di premiarne 75 di essi, riconoscendoli come patrimonio culturale e ringraziandoli per gli sforzi fatti durante la pandemia per restare aperti, in una cerimonia celebrata nel salone dorato dell’edificio La Prensa, sulla Avenida de Mayo. Fra i caffé che hanno ottenuto il riconoscimento ve ne sono alcuni che non hanno bisogno di presentazioni, come il più antico di essi, il Tortoni, fondato nel 1858, frequentato da Luigi Pirandello e Garcia Lorca; la Biela, alla Recoleta, che ha in bella mostra un tavolo a cui ancora oggi sono seduti Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares; Le Caravelle, l’unico in città dove un espresso si può sorbire in piedi, come si fa a Roma o Milano. L’elenco è infinito, e comprende nomi suggestivi come El Colonial, El Federal, Británico, Los Angelitos, Confitería La ideal (un tempio del tango tradizionale che sta ultimando un restauro), El Gato negro/Don Vitoriano con la sua esotica rivendita di caffé e spezie, il Florida Garden, Las Violetas, Los 36 billares e Los galgos, Il ministro della Cultura cittadino, Enrique Avogadro, ha sottolineato che "questi bar sono riferimenti imprescindibili della storia e dell’attività culturale e sociale di ciascuno dei quartieri della capitale". Vogliamo, ha aggiunto che "questa esperienza non passi inosservata e, al contrario, lavoriamo per la messa a punto di nuovi stimoli affinché la ruota non smetta di girare". Da parte sua Pablo Durán, consigliere dell’Associazione che riunisce i bar e i caffé rilevanti di Buenos Aires, ha affermato che "i nostri esercizi sono i camini senza fumo della città, costituiscono la sua stessa vita. Molte storie prendono forma attorno ai loro tavoli: sono il giorno che inizia quando si alzano le persiane e non sono altro che la nostra identità, patrimonio indiscusso della nostra città". (ANSA).