Il 26 giugno si torna alle urne. Il ricorso annunciato dal centrodestra va avanti e penderà sulla testa del sindaco eletto. La coalizione di centrodestra che sostiene Giordano Molteni – come annunciato in conferenza stampa – non arretra e ha confermato di voler procedere. Sta raccogliendo atti, elementi e testimonianze a supporto delle contestazioni mosse. L’esito del voto di Como dopo tre giorni è definitivo. Al ballottaggio per poco più di cento voti di differenza andrà Alessandro Rapinese. Consegnato oggi il verbale della terza e ultima sezione passata all’esame della commissione elettorale.
Allo stesso tempo prosegue il lavoro per il ricorso al Tar del centrodestra. Ricorso che ha come presupposto le numerose schede contestate e il margine risicato di differenza tra i due candidati.
Potrebbero essere tra le 600 e le 700 le schede – dato non ufficiale – sulle quali il centrodestra vuole fare chiarezza sul totale delle 74 sezioni comasche.
L’iter che attende Como
“E’ vero” spiega l’avvocato Claudio Ghislanzoni che sta seguendo la coalizione di centrodestra in questa procedura assieme ad uno studio milanese. Ghislanzoni spiega anche l’iter che attende Como. “Siamo nell’ambito di un contenzioso elettorale e l’oggetto del contendere è la regolarità degli atti relativi all’elezione – precisa – per chiarire se vi siano stati eventuali errori formali o sostanziali nei verbali di valutazione delle schede”.
Si stanno, dunque, raccogliendo tutti gli elementi e le testimonianze da consegnare al Tar che dovrà poi valutare le ragioni delle contestazioni formulate dal ricorrente.
Alla domanda che in molti si stanno ponendo in questo momento e cioè se vi sia il rischio di uno slittamento del ballottaggio, l’avvocato risponde: “Secondo l’interpretazione della norma tutti gli atti successivi all’emanazione dei comizi elettorali rientrano nella casistica che si riferisce alla proclamazione degli eletti, quindi i tempi sono più ampi. L’iter prevede dunque il ballottaggio, l’esito del voto e la proclamazione del sindaco”. Sulla cui testa penderà poi eventualmente il ricorso.
“La preparazione di questo atto – chiude il legale – deve essere fatta in modo attento e puntuale e comporta la valutazione di tutti gli elementi a supporto della richiesta di ricalcolo”.
Di fatto quindi se il Tribunale Amministrativo Regionale riterrà fondata la richiesta, pur con sindaco eletto, si dovrà attendere la sentenza che potrebbe voler dire tornare al ballottaggio.