La polizia cantonale traccia il bilancio degli ultimi anni e guarda al futuro. I conflitti in corso, i flussi migratori, il pericolo della scarsità di risorse, gli eventi meteorologici estremi e i cyber attacchi. Sono le sfide del momento. “Un contesto – ha sottolineato il consigliere di Stato, Norman Gobbi – impatta inevitabilmente anche sulla realtà locale e richiede pertanto tutto l’impegno e un’attenzione accresciuta da parte delle forze di polizia”.
Il contrasto al crimine organizzato, il coordinamento degli interventi in ambito di mobilità, gli interventi per violenza domestica e per violenza nello spazio pubblico. Sono solo alcuni degli impegni che in questi ultimi anni hanno assunto un’importanza sempre più rilevante nell’attività quotidiana della polizia cantonale. Il consigliere di Stato ha annunciato poi un processo di ottimizzazione della struttura relativa all’assetto attuale della polizia sul territorio cantonale. Questo allo scopo di ulteriormente migliorare l’efficienza e l’efficacia delle attività di polizia a tutti i livelli a favore della sicurezza della cittadinanza.
Il comandante: “Sforzo considerevole messo in atto nei due anni di pandemia”
Il comandante Matteo Cocchi ha dal canto suo ripercorso, a parole e in immagini, le attività svolte, gli obiettivi che s’intendono raggiungere e le sfide degli scorsi due anni, segnati dalla pandemia. Evidenziando lo sforzo considerevole messo in campo da tutto il Corpo durante i mesi dell’emergenza sanitaria.
Un punto importante riguarda la Legge sulla polizia del 1989, che necessita un aggiornamento dettato dall’evoluzione delle competenze, dei compiti e della società. In chiusura il comandante ha rinnovato a tutti l’auspicio a continuare ad assicurare un’elevata qualità del lavoro offerto e ha ringraziato per la flessibilità dimostrata negli ultimi due anni.