(ANSA) – LAMEZIA TERME, 04 GIU – I finanzieri della Compagnia Pronto impiego di Lamezia Terme, su disposizione del Comando provinciale di Catanzaro, hanno controllato negli ultimi mesi oltre 70 attività commerciali per verificare la regolare detenzione e vendita di prodotti con marchi registrati, nonché il rispetto della normativa in materia di Codice del consumo. A conclusione del monitoraggio sono stati effettuati sequestri di giocattoli e accessori vari palesemente contraffatti nei confronti di alcuni commercianti al dettaglio. Successivamente è stata ricostruita la filiera del "falso" e sono stati individuati i distributori all’ingrosso. Al termine dei controlli sono stati sequestrati 13.036 articoli riportanti marchi contraffatti ottimamente riprodotti – prevalentemente giocattoli recanti famosi brand di note serie televisive di successo, tra le quali "Squid Game", nonché accessori di ultima creazione di personaggi Disney e Marvel – e 1.606 articoli di vario genere, tra cui materiale elettrico ed informatico, privi delle certificazioni minime di sicurezza ed indicazioni per il consumatore. I giocattoli, oltre a recare marchi falsi, riferisce la Guardia di finanza, erano privi sia delle informazioni su caratteristiche, dimensioni e componentistica delle parti presenti, che delle indicazioni relative alla fascia di età. Infine, grazie alla collaborazione dell’Institute on membrane technology (Consiglio Nazionale delle Ricerche-ITM) di Cosenza, che esegue specifici test di filtrazione, sono state sequestrate 3.665 mascherine Ffp2 per bambini non conformi ai parametri fissati dalle normative europee che disciplinano lo specifico settore. La vendita al dettaglio degli articoli sequestrati avrebbe fruttato proventi illeciti per oltre 70.000 euro. Complessivamente sono 15 le persone denunciate in stato di libertà all’autorità giudiziaria per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e 2 i soggetti segnalati alla Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza in capo ai distributori, i quali rischiano una sanzione amministrativa fino a 25.000 euro. (ANSA).