Due morti in meno di una settimana nel lago, a Como. Tragedie identiche, in entrambi i casi costate la vita a ragazzi di 17 anni. Giovanissimi arrivati in città con gli amici per un momento di svago che un tuffo dove non si dovrebbe nuotare ha trasformato in dramma.
Oggi la morte di Ismail El Wardi, 17enne originario del Marocco e residente nel Milanese. Venerdì scorso come lui ha perso la vita Akifemin Pinarbasi, 17enne tedesco di origini turche, che era in vacanza con gli amici. Si è tuffato in acqua in viale Geno e non è più riemerso. Il giovane è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco ed è stato portato all’ospedale di San Fermo in condizioni gravissime. E’ morto poche ore dopo.
Nell’agosto dello scorso anno, sempre in viale Geno è morto Mahmoud Mehdi, 18enne originario della Tunisia. L’intervento di un poliziotto che si era buttato e lo ha recuperato dal lago non era purtroppo bastato a salvargli la vita.
Nel 2019 era annegato ad appena 16 anni Maxwll Osei. Studente al Cfp di Como, residente con la famiglia a Gironico, sportivo appassionato. Con gli amici stava festeggiando la fine della scuola al lago ma un tuffo gli è stato fatale.
L’anno precedente, nel mese di giugno una tragedia identica era costata la vita a Antonio Pittorru, 22 anni, studente sardo che frequentava l’università a Milano. Stava trascorrendo una giornata sul lago. Nel 2017, il 4 agosto un tuffo nel lago era stato fatale a Mehjemet Agsak, 21 anni, originario della Turchia e residente con la famiglia a Turate. Tristemente identico il copione, un pomeriggio sul lago con gli amici, il caldo, la decisione di fare il bagno, un tuffo diventato l’ultimo.
In cinque anni sei, giovanissime vite spezzate in quello che doveva essere un momento di divertimento. I cartelli ricordano che è vietato fare il bagno. Difficile pensare che questo possa bastare.