(ANSA) – BEIRUT, 31 MAG – Al ritmo di tamburi e musica ad alto volume poliziotti libanesi in divisa, incaricati di proteggere il Parlamento, hanno festeggiato a Beirut la rielezione, per la settima volta consecutiva, di Nabih Berri, presidente dell’organo legislativo, una carica ricoperta da 30 anni dall’ex signore della guerra sciita e alleato degli Hezbollah. L’84enne Nabih Berri, in carica dal 1992, ha ottenuto 65 voti a favore su 128 nell’attesa votazione svoltasi due settimane dopo le elezioni legislative del 15 maggio scorso. Proprio in virtù di un relativo cambiamento – senza precedenti nel contesto attuale – in seno all’assemblea legislativa, con 13 deputati su 128 eletti come espressione del movimento di protesta del 2019, per la prima volta Berri è rimasto in sella alla sua poltrona con un numero di voti appena sufficiente al raggiungimento della maggioranza assoluta (64+1). Solitamente, l’inamovibile Berri veniva confermato alla carica di presidente del Parlamento, riservata per convenzione a un esponente musulmano sciita, con una maggioranza assai più larga. Questa volta, invece, il duetto sciita, composto dagli Hezbollah filo-iraniani e dal partito Amal, guidato proprio da Berri, ha dovuto fare ricorso a una serie di voti sparsi raccolti tra alleati minori, "indipendenti" in quota Hezbollah o Amal, e un pugno di pseudo-dissidenti del partito cristiano maronita del presidente della repubblica Michel Aoun e di suo genero Gibran Bassil. (ANSA).