“La mafia ha assunto forme nuove ma altrettanto temibili (…). Le mafie si insinuano nei consigli di amministrazione, nelle aziende che conducono a traffici illeciti a Nord e nel Mezzogiorno”.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi oggi a Milano a Palazzo Pirelli dove prima ha partecipato all’inaugurazione della mostra dedicata al 30° anniversario della fondazione della Dia, la Direzione investigativa antimafia. Subito dopo è intervenuto al convegno ‘Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia’.
“Le cosche -ha spiegato Draghi- si sono diffuse nel Nord Italia. Qui si è radicata la mafia imprenditrice, si impossessa di aziende i difficoltà, si espande in nuovi settori, ricicla il denaro sporco, danneggia l’ambiente”.
Alto il rischio che “Le mani delle mafie possano allungarsi sulle risorse destinate alla ripresa del nostro Paese a seguito dello choc pandemico degli ultimi due anni” ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese presente al convegno. Il governo è già pronto a sorvegliare su questi fondi ha sottolineato Draghi.
Draghi, che nel pomeriggio si è spostato in Bicocca -dove ha concluso la sua visita a Milano- ha ricordato Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che 30 anni fa hanno perso la vita nelle stragi di Capaci e via D’Amelio,-presente in sala Maria Falcone, sorella di Giovanni-, il coraggio dei singoli ha detto Draghi a lungo termine però non basta.
“Per sconfiggere le mafie lo Stato deve essere più presente laddove le mafie provano a sostituirsi alle istituzioni (…). La mafia si sconfigge con la cultura della legalità, nelle istituzioni (…)”. Ha detto il presidente del Consiglio Draghi, ma non solo, si sconfigge anche estirpando “Le connivenze che ancora ci sono all’interno delle istituzioni”.