(ANSAMed) – BEIRUT, 24 MAG – Dieci giorni dopo le elezioni legislative del 15 maggio, si palesano nel Libano afflitto dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia i segni del previsto deterioramento della situazione socio-economica. Come riferiscono oggi i media di Beirut, la lira locale ha battuto un nuovo record negativo rispetto al dollaro statunitense (1 biglietto verde costa ora 33mila lire). E una delle due principali centrali elettriche quella di Deir Ammar, smette oggi di funzionare a causa della mancanza di combustibile. Nel Libano dove, secondo l’Onu, l’80% dei residenti vive in povertà, i gestori delle stazioni di rifornimento di bombole di gas – in un paese dove non esiste la rete di distribuzione domestica e industriale di gas – tengono fermi gli stabilimenti per esercitare pressione sul governo nell’ambito della negoziazione sui sussidi al settore. Sempre nel braccio di ferro tra settori strategici dei servizi e le autorità, le farmacie continuano la loro serrata fino a domani, mentre venerdì è previsto lo sciopero degli ospedali privati, assicurando soltanto operazioni urgenti e sedute di dialisi. Questi da decenni si sono sostituiti ai fatiscenti e poco qualificati ospedali pubblici, imponendo costi sempre più alti e in dollari a tutti coloro che possono ancora permettersi un’assicurazione sanitaria privata o che hanno disponibilità di valuta pesante. (ANSAMed).