Arresti e sequestro di droga e contanti. La polizia ha rintracciato e sgretolato una banda dedita allo spaccio di cocaina nel territorio di Erba.
Nei giorni scorsi i primi arresti, l’ultimo rintracciato ieri a Solaro (in provincia di Milano), mentre era alla guida di una delle tante macchine a disposizione del gruppo. Al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Como. L’attività d’indagine era cominciata nel mese di febbraio quando i poliziotti avevano sequestrato piccole dosi di stupefacente ad alcuni acquirenti. Tutti nel territorio di Erba e tutti collegati agli stessi spacciatori.
In poco tempo, gli agenti sono riusciti a risalire ai membri del gruppo e, grazie anche alle intercettazioni, telefoniche e ambientali, sono riusciti a delineare ruoli e modus operandi.
Si tratta di quattro uomini. Tre fratelli marocchini di 34, 30 e 28 anni più un quarto 20enne. Irregolari in Italia e tutti (tranne il più grande) già noti alle forze dell’ordine.
L’organizzazione
Avevano a disposizione telefoni intestati a prestanome così come macchine a noleggio o di proprietà di terze persone.
Tutto il giorno, e fino a tarda sera, organizzati in turni e quasi sempre in coppia, giravano incontrando gli acquirenti.
Nascondevano in un bosco la droga invenduta a fine giornata.
I ruoli erano ben definiti: il fratello più grande, chiamato “figlio del pellegrino”, si occupava della gestione dello stupefacente, del taglio e del confezionamento. Gli altri due acquistavano e vendevano la cocaina, in coppia o da soli, oppure aiutati dal più giovane.
Gli affari andavano talmente bene che uno di loro, in un’intercettazione, aveva affermato in arabo: «si guadagna bene con la bianca!». Proprio quest’ultimo la scorsa settimana aveva detto di voler tornare in Marocco.
E così per impedire la partenza – dopo due mesi di lavoro – su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, i poliziotti hanno organizzato nell’arco di pochissime ore i fermi di indiziati di delitto nei confronti dei quattro soggetti.
L’inseguimento sui tetti e gli arresti
All’alba della mattina di venerdì scorso gli agenti si sono recati nelle case degli indagati. Una a Canzo e una a Proserpio, dove si trovavano tre di loro. Mentre i poliziotti cercavano di aprire la porta di ferro chiusa a chiave, i tre sono scappati scalzi sui tetti uscendo da un buco nel controsoffitto. Una via di fuga evidentemente preparata proprio in caso di blitz delle forze dell’ordine. Ne è iniziato un inseguimento che ha portato un agente (caduto dal tetto) a procurarsi ferite multiple e una frattura vertebrale. E’ poi proseguito in un bosco di Proserpio dove è stato rintracciato e arrestato il primo componente della banda a sua volta ferito a un piede. Nelle due case sequestrati circa 20.000 euro in contanti e i documenti dei fuggitivi.
Nei giorni successivi rintracciati altri due a bordo di un’auto, a Erba, con addosso circa 50 grammi di cocaina divisa in dosi e mille euro in contanti. Infine, ieri pomeriggio è stato trovato l’ultimo componente a Solaro. Ha tentato la fuga, ma è stato bloccato e portato al carcere del Bassone.