Sequestro preventivo di immobili e terreni per un valore di 650mila euro riconducibili a un imprenditore comasco accusato di frode fiscale. Il provvedimento è stato eseguito dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Como. Tra i beni sequestrati, 46 complessivamente, una villa con 15 stanze a Cernobbio e 8 unità abitative nei comuni di Cantù e Como.
Il provvedimento
Il provvedimento cautelare è stato eseguito a garanzia di un debito con il Fisco di circa 650mila euro. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo. La richiesta è del pubblico ministero Simona De Salvo, titolare delle indagini. L’intervento si sarebbe reso necessario “per il fondato rischio della dispersione del patrimonio da parte dell’indagato”. Nel mirino un imprenditore titolare di ristoranti sul lago e di un albergo.
Il primo intervento
Già nel novembre scorso, i militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Como avevano effettuato un primo intervento. Le fiamme gialle avevano sequestrato beni, conti correnti e delle quote di tre società di capitali di proprietà dello stesso indagato.
Le indagini
Le indagini delle fiamme gialle sono partite da una verifica fiscale su un contratto d’appalto per la realizzazione di un hotel di lusso nel centro di Como. Gli accertamenti delle fiamme gialle avrebbero accertato irregolarità nell’appalto. Secondo l’accusa questo sarebbe accaduto “grazie all’interposizione quale impresa appaltante di una vera e propria “scatola vuota”. Questa avrebbe omesso il pagamento dell’Iva a debito maturata la società appaltatrice, effettiva beneficiaria del sistema di falsa fatturazione. In questo modo avrebbe potuto costituirsi un credito Iva fasullo di oltre 1,3 milioni di euro. Il credito è stato poi utilizzato in compensazione con altre imposte”.
LEGGI ANCHE Infiltrazioni della ‘ndrangheta nei trasporti, l’inchiesta partita da Como