In Lombardia mancano quasi 10mila infermieri. 9.500 per la precisione di cui 3.500 solo nelle Rsa e 4.800 sul territorio, tra Case e ospedali di comunità, hospice, Unità speciali di comunità territoriali e centrali operative. E’la stima dell’Ordine professionale diffusa nelle scorse ore dal consigliere regionale del Pd, il comasco Angelo Orsenigo.
“Emergenza ormai cronica”
“Una vera emergenza, ormai cronica, che rischia di non avere fine”. Si legge nella nota diffusa. “La professione non è attrattiva. Questo accade, perché ad oggi non c’è alcun riconoscimento dell’autonomia della professione e nessuna possibilità di carriera. Ed è per rimediare a questo grave deficit che il Pd ha presentato un progetto di legge che istituisce la figura del direttore assistenziale, un dirigente che operi alla pari con il direttore sanitario nell’organizzazione delle strutture. Ad oggi, la legge di riforma della sanità non ne prevede nessuno, né nelle case di comunità, né nei distretti”. Si legge ancora.
Il Pd aveva proposto, sul modello di quanto già attuato in Emilia Romagna e Liguria, che nei Poas (Piani di organizzazione aziendale strategica) il responsabile delle case di comunità, strutture a bassa intensità di cura per le quali il Pnrr prevede la figura di un dirigente infermieristico, potesse essere una figura medica o delle professioni sanitarie e che fossero previsti dirigenti infermieri negli ospedali di comunità. “Tutte proposte – ribadisce Orsenigo nel comunicato – che però sono state bocciate”.