(ANSA) – ROMA, 11 MAG – "La nostra unica possibilità è un’evacuazione confermata per iscritto dal nostro governo, dalla Russia e da terze parti. Se fallisce, continueremo a combattere". Parola del vicecomandante del battaglione Azov, Svyatoslav Kalina Palamar, che racconta la situazione nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol in un’intervista al sito polacco Onet. "Il fuoco intenso viene effettuato da tutti i possibili sistemi di artiglieria. Ogni notte ci sono aerei da combattimento nemici" con "molte persone uccise e ferite", spiega il capitano, precisando che dai locali della fabbrica sono stati fatti evacuare i civili "che sapevamo fossero lì". Ma sotto le macerie potrebbero esserci delle persone, afferma il vicecomandante Tuttavia. E per scoprirlo, "abbiamo bisogno di attrezzature speciali". I soldati feriti ad Azovstal "sono circa 600…la situazione è critica. Mancano medicinali, antibiotici, antidolorifici e bende. Non ci sono condizioni adeguate per la detenzione dei feriti", lamenta Palamar, convinto che sia "possibile" evacuare i combattenti ucraini dall’acciaieria. ma "serve un accordo tripartito di cessate il fuoco". Quanto alla situazione nella città di Mariupol, il vicecomandante del reggimento Azov non ha dubbi: "Abbiamo solo due opzioni: evacuare la guarnigione sotto la garanzia di terzi o combattere fino alla fine. Non ci arrenderemo mai. Questo è inaccettabile per noi. La prigionia per Azov è la morte". (ANSA).