(ANSA) – LONDRA, 10 MAG – "Rimettere in carreggiata" il Regno Unito con una serie di misure economiche e di sostegno ad hoc alle famiglie di fronte alla crisi innescata nel Paese – come altrove nel mondo – dal caro energia, dall’impennata dell’inflazione seguita alle riaperture post Covid e poi dai primi effetti globali della guerra di sanzioni scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina. E’ la promessa di fondo contenuta nel programma di governo dei prossimi 12 mesi sintetizzato dalla compagine Tory di Boris Johnson nel testo del cosiddetto Queen’s Speech: il discorso che viene letto in tarda mattinata a Westminster a Camere riunite (in occasione dell’Opening State, l’inaugurazione di una nuova sessione di lavori parlamentari) dal principe Carlo. L’erede è chiamato per la prima volta a sostituire sua madre, la 96enne regina Elisabetta, obbligata dai medici all’ennesimo forfait – a una cerimonia a cui non mancava da 59 anni – a causa di difficoltà "di movimento" legate alla sua età. Stando alle anticipazioni dello staff del premier riprese dalla Bbc, il programma comprende 38 progetti di legge che l’esecutivo intende sottoporre entro un anno al Parlamento. L’obiettivo è quello di ridare fiato alla crescita economica, stimata in rallentamento sulla base dello scenario interno e internazionale recente fino all’ombra di un rischio recessione nel 2023. Fonti di governo evocano diversi interventi "di sollievo" per settori economici e strati sociali più in difficoltà. Anche se non mancano riferimenti alla necessità di far quadrare il bilancio – dopo il forte deficit alimentato dai mega stanziamenti pubblici della pandemia – e all’idea che i sussidi di Stato non possono essere un toccasana generalizzato. Il documento – già criticato come insufficiente dall’opposizione laburista – comprende inoltre, economia a parte, nuove strette in materia di ordine pubblico: a cominciare da una draconiana legge che mira a colpire con pene e multe pesantissime le manifestazioni di piazza improntate a iniziative di guerriglia urbana e al blocco d’infrastrutture chiave dei trasporti come nel caso delle azioni degli attivisti radicali della campagna ecologista pro clima Extinction Rebellion. (ANSA).