(ANSA) – ROMA, 09 MAG – Nuove accuse di corruzione, per l’esercizio della funzione e in atti giudiziari, per l’ex consigliere del Csm Luca Palamara da parte della Procura di Perugia. L’ex consigliere del Csm e sostituto procuratore a Roma è infatti accusato di avere messo a disposizione di due imprenditori "le sue funzioni e i suoi poteri" in cambio, tra l’altro, della partecipazione a "un affare molto vantaggioso", dell’uso gratuito di uno scooter, del pagamento di alcune multe e di soggiorni a Capri e a Roma. Reati per i quali i pm del capoluogo umbro hanno depositato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti dell’ex magistrato, di Leonardo Manfredi Ceglia e a Federico Aureli. In particolare Aureli è accusato – in base alle indagini della guardia di finanza – di aere fatto partecipare Palamara "ad un affare molto vantaggioso" concedendogli la possibilità di essere "socio occulto" della Kando beach con sede ad Olbia, in Costa Smeralda. La quota dell’ex consigliere del Csm sarebbe stata intestata a un commercialista "amico di lunga data" di Palamara. La Kando beach – sempre secondo la ricostruzione accusatoria – aveva quindi rilevato un bar-caffè presso la spiaggia di Porto Istana. Dall’avviso di conclusione delle indagini emerge che l’ex magistrato "senza avere corrisposto alcun importo" partecipava alla gestione percependo gli utili. Palamara, attraverso le sue funzioni, si era quindi interessato alle procedure amministrative relative all’attività del bar. E’ accusato poi di avere "favorito il buon esito" di un procedimento penale al tribunale di Roma a carico di due congiunti di Aureli. Fatti collocati tra l’ottobre 2016 e il maggio 2019. Ceglia, come legale rappresentante di una società, deve invece rispondere di avere offerto a Palamara quattro soggiorni in strutture ricettive a Capri e "diversi" a Roma. Questo per "favorire il buon esito" di un procedimento penale nei confronti di Ceglia e di alcuni congiunti, nonché di una causa di separazione. Le indagini sono state coordinate dai sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano. (ANSA).