(ANSA) – TEHERAN, 04 MAG – La condanna a morte in Iran per il ricercatore universitario iraniano-svedese Ahmadreza Djalali è in programma non più tardi del 21 marzo prossimo. Lo fa sapere l’agenzia Isna citando fonti anonime mentre al momento non ci sono stati commenti a riguardo da parte della magistratura. Djalali è stato arrestato nel 2016 mentre si trovava nel Paese su invito dell’Università di Teheran e Shiraz. Nel 2017 è stato condannato a morte dopo essere stato accusato di avere fornito informazioni all’intelligence israeliana riguardo al programma nucleare iraniano. Ricercatore universitario oggi 50enne, Djalali ha lavorato in numerose università europee e nel 2018, mentre si trovava in carcere, ha ricevuto la cittadinanza svedese. Vari rapporti delle Nazioni Unite hanno criticato l’Iran per le condizioni di detenzioni di Djalali a cui sarebbero state estrapolate confessioni dopo minacce e si troverebbe in condizioni di salute precarie a causa del regime di isolamento a cui è stato sottoposto. L’annuncio dell’esecuzione delle condanna a morte arriva nello stesso giorno della conclusione del processo a Stoccolma per Hamid Nouri, ex funzionario della magistratura iraniana arrestato in Svezia nel 2019 con l’accusa di crimini di guerra e abuso dei diritti umani per avere avuto un ruolo nell’esecuzione di oltre 5000 prigionieri politici in Iran nel 1988. Teheran ha definito "infondate e inventate" le accuse contro Nouri che, se ritenuto colpevole, potrebbe essere condannato al carcere a vita. (ANSA).