(ANSA) – LONDRA, 03 MAG – Boris Johnson continua a giudicarsi un uomo politico "onesto" in risposta alle accuse di disonestà che le opposizioni – Labour in testa – gli muovono in particolare a causa del cosiddetto scandalo Partygate (per il quale è stato di recente multato in prima persona dalla polizia) relativo ai ritrovi organizzati a Downing Street in violazione delle restrizioni anti Covid in vigore fra il 2020 e il 2021. Intervistato nel talk show mattutino Good Morning Britain, su Itv, dove è ricomparso oggi dopo 5 anni a due giorni da una tornata di elezioni locali amministrative che potrebbero costare care al suo partito e forse alla sua stessa leadership, il premier Tory britannico è tornato ad ammettere di aver detto delle inesattezze in passato al Parlamento (quando escluse violazioni delle regole nei ritrovi contestati), ma d’averlo fatto in buona fede: "inavvertitamente". "Ho sbagliato e mi sono scusato per questo" alla Camera dei Comuni, ha sottolineato replicando all’intervistatrice che lo incalzava chiedendo di rispondere a quella parte di opinione pubblica che lo considera un bugiardo. Ha quindi insistito che non intende dimettersi, ma vuole "andare avanti con il lavoro" di primo ministro. Fra i temi della campagna elettorale, Johnson ha toccato anche quello del caro bollette innescato dall’aumento dei costi mondiali dell’energia legato al dopo pandemia e ai primi effetti delle sanzioni per l’invasione russa dell’Ucraina: rivendicando al suo governo d’aver stanziato 9 miliardi di sterline di sussidi, ma ammettendo che vi è necessita di fare "ancor di più" a sostegno delle famiglie, delle comunità e delle imprese più esposte. (ANSA).