Tesori archeologici di Como e la loro valorizzazione. I senatori Margherita Corrado, Luisa Angrisani, Bianca Laura Granato e Elio Lannutti hanno riportato all’attenzione del ministero della Cultura le sorti del pavimento d’epoca romana scoperto nel 2020 in via Diaz a Como e poi reinterrato.
Nel corso degli interventi di ristrutturazione dell’ex monastero nel centro della città, era venuto alla luce il pavimento romano. Il mosaico con decorazione geometrica policroma risalente al I-II sec. d.C., ritrovato tra le altre vestigia della civitas fondata da Giulio Cesare non è stato mai però reso “visibile e visitabile dai cittadini” sottolineano i senatori.
La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese, a fine scavo optò infatti per il “reinterro conservativo” dei ruderi dell’edificio. A due anni dalla scoperta, i senatori Corrado, Angrisani, Granato e Lannutti hanno espresso al Ministero della Cultura i dubbi in merito alla decisione di non valorizzare i reperti. Hanno chiesto altresì se dietro la rinuncia, da parte della Soprintendenza a delocalizzare il mosaico di via Diaz “vi sia il progetto di reperire fondi per “musealizzarlo o conservarlo” nel luogo del ritrovamento. In aggiunta, data l’entità dei resti archeologici, i senatori hanno chiesto al ministero della Cultura se “sia stata valutata, e per quali ragioni sia stata scartata, l’ipotesi di espropriare almeno l’area del cortile, al fine di assicurarne la fruizione pubblica di una parte della città romana”.
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