(ANSA) – BORGO PACE, 29 APR – "Presidente Mattarella, salvi la nostra scuola elementare e anche la dignità dei piccoli Comuni, i cui abitanti vengono considerati come cittadini di serie B". E’ l’appello accorato di Romina Pierantoni, sindaco di Borgo Pace, un paese di meno di 500 abitanti in provincia di Pesaro Urbino. A Borgo Pace, spiega una nota del Comune, ci sono due pluriclassi per un totale di 21 bambini. La direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale dice che i 3 bambini borgopacesi iscritti alla prima elementare servono a autorizzare la classe prima del paese vicino di Mercatello sul Metauro, dove gli iscritti sono 14, "dicendo che il numero minimo per formare una classe è di 15 alunni". Impostazione contestata dall’amministrazione comunale, che sottolinea anche la lunghezza del tragitto ("22 km al giorno") che i bambini dovranno percorrere per andare nell’altro Comune. "Egregio Presidente accolga il mio grido di disperazione: non ce la faccio più a combattere – ha scritto il sindaco Pierantoni a Mattarella -. Oggi più che mai la nostra missione di sindaci è quella di combattenti. Presenti e attivi per le nostre comunità e per il nostro territorio a fianco di quello Stato che a volte non solo sentiamo lontano ma percepiamo come maggior avversario! Lei può salvarci. Può riportare dalle parole ai fatti la questione dell’importanza della scuola nei piccoli Comuni, il valore delle aree interne! Per noi il futuro è nero, o peggio, non esiste". "Si fa un gran parlare di piccoli Comuni e di puntare sui borghi ma alle parole seguono scelte contrarie – seguita Pierantoni -. Si stanno minando le basi del vivere nei piccoli borghi: arrivare in pochi anni alla chiusura della scuola vuol dire privare un Comune della sua identità, delle sue radici e dello slancio verso il futuro. A Borgo Pace da più di quarant’anni c’è una pluriclasse che accoglie tutti i bambini: come posso pensare di far sopravvivere il mio piccolo Comune se portano via la scuola? Come possiamo avere appeal per chi vuole trasferirsi qui? È arrivato il momento che le decisione vengano prese da chi conosce davvero i territori e non da chi, dietro una scrivania, guarda solo i freddi numeri". (ANSA).