E’ morta questa mattina all’ospedale San Gerardo di Monza la portalettere di 29 anni coinvolta ieri mattina in un gravissimo incidente a Mariano Comense. La donna era stata ricoverata in condizioni critiche in neurorianimazione ed è purtroppo deceduta nonostante i tentativi di salvarle la vita.
La giovane donna, Ambra Sala Tenna, in servizio al centro di distribuzione di Poste Italiane a Mariano Comense, ieri mattina stava lavorando, in sella a un motorino della società quando, per cause ancora in fase di ricostruzione è stata investita da un furgone. L’incidente è avvenuto attorno alle 11.30 alla rotatoria che regola l’incrocio tra le vie Nazario Sauro, San Francesco e Carlo Mauri.
I soccorsi
Il conducente del furgone ha subito chiamato i soccorsi. A Mariano sono intervenute l’ambulanza e l’automedica. Le condizioni della donna sono apparse gravissime ed è stato richiesto anche l’intervento dell’elicottero del 118, che ha trasportato la portalettere all’ospedale di Monza. Questa mattina purtroppo la notizia della morte della giovane donna.
L’indagine
La dinamica dell’incidente è al vaglio degli agenti della polizia locale di Mariano. La procura di Como ha aperto un’inchiesta, coordinata dal magistrato Antonia Pavan.
Ambra Sala Tenna abitava a Cantù e solo a inizio marzo era stata assunta definitivamente dopo un periodo di lavoro a tempo determinato. “Poste in questo momento di dolore è vicina alla famiglia ed esprime tutto il proprio cordoglio”, fa sapere l’azienda.
I sindacati
Cgil, Cisl e Uil hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia. “Siamo di fronte all’ennesimo infortunio mortale in provincia di Como – scrive la Cgil – Da anni evidenziamo la costante esposizione dei lavoratori ai rischi della viabilità e l’importanza per l’attenzione alla qualità dei mezzi”. “Gli infortuni mortali sul lavoro sono un’emergenza sociale e come tali devono essere affrontati con strumenti anche a carattere eccezionale – sottolinea la Uil – Ogni vita che si interrompe è una luce che si spegne intorno a noi ed una sconfitta per tutto il Paese”. “Ogni morte sul lavoro è una tragedia, ma quando questa spezza la vita di una giovanissima, il dolore è ancora più profondo”, aggiunge la Cisl.