(ANSA) – MILANO, 29 APR – La cifra di 4.400 vittime all’anno per malattie provocate dall’amianto in Italia, di cui 1.600 per mesotelioma pleurico rappresenta una tragedia silenziosa e immane che va affrontata subito con interventi adeguati per la cura e la prevenzione e con un’azione massiccia per lo smaltimento delle ingenti quantità di amianto presenti tutt’ora a livello nazionale: lo afferma il Coordinamento nazionale associazioni amianto (Cnaa). Si calcola, per difetto che le vittime dell’amianto siano circa 107.000 all’anno nel mondo. L’associazione chiede di trovare rapidamente le forme più opportune ed efficaci per lo smaltimento dell’amianto e la bonifica delle aree interessate perché "non è pensabile che si debbano attendere 70 anni, tanti quanti ce ne vorrebbero ai ritmi attuali, secondo quanto emerso dai calcoli ufficiali". "Il mesotelioma – sottolinea Fulvio Aurora a nome del Cnaa – è un tumore raro, una condanna a morte senza appello, in quanto allo stato attuale non ha possibilità di guarigione. Ci fa piacere sottolineare, a questo proposito, che è in corso una importante ricerca medica in Sardegna, grazie ad un accordo fra una delle associazioni del Coordinamento, e cioè l’Aiea, la Regione Sardegna e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari: l’obiettivo è arrivare a una diagnosi precoce del mesotelioma, considerando che normalmente la diagnosi avviene dopo tanto tempo dall’inizio dell’esposizione all’amianto, 20/25 anni e oltre, quando purtroppo non c’è più niente da fare". (ANSA).