Il mercato del lavoro in provincia di Como nel 2021 mostra ancora il segno meno per diversi settori. Il calo più consistente nell’ambito del commercio, alberghi e ristorazione, dove la diminuzione è stata del 15,5%.
Al netto dei singoli comparti, complessivamente gli occupati sono risultati quasi 251mila, 2.361 in meno rispetto al 2020. Sono cresciuti i lavoratori dipendenti (+2,21%) e diminuiti gli indipendenti (-14,44%).
Il settore principale dl punto di vista occupazionale resta l’industria (pur in leggero calo -0,17%). Mentre le costruzioni sono in rialzo: +11,18%.
I disoccupati a Como nel 2021 erano 20.312 (aumentati di oltre 5mila unità rispetto all’anno precedente). E’più alto il tasso di disoccupazione femminile rispetto a quello maschile.
E’ quanto emerge dallo studio diffuso dalla Uil del Lario sul mercato del lavoro nel Comasco su dati Istat dell’anno 2021.
L’analisi della Uil del Lario
Gli effetti della pandemia hanno influenzato la prima parte dell’anno, mentre l’incremento dei prezzi delle materie prime e le difficoltà di acquisirle sul mercato, l’ultimo trimestre – chiariscono dal sindacato -. Il peggioramento della situazione occupazionale è spiegabile anche per la fine del divieto dei licenziamenti.
“Purtroppo, i dati ci raccontano una situazione economica difficile – spiega Salvatore Monteduro, Segretario Generale Cst Uil del Lario – L’inizio del 2022 ci restituiva una speranza con la fine dell’emergenza sanitaria, ma è arrivata la drammatica guerra tra Russia e Ucraina, che oltre al dolore e sofferenza dei cittadini Ucraini, ci lascia una pesante situazione economica a livello globale”. Continua Monteduro che sollecita tutti i soggetti istituzionali a proseguire con le politiche economiche emergenziali messe in campo durante la Pandemia. “E’ necessario che enti locali e Regione si mobilitino per dare concretezza agli obbietti dei progetti del PNRR – conclude il segretario generale della Uil del Lario – La mobilitazione delle risorse messe in campo può essere un volano per l’occupazione e per dare risposta ai problemi della transizione ecologica, ad un sistema sanitario in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini su tutto il territorio nazionale, una rete di infrastrutture di trasporto moderna, digitale, sostenibile e interconnessa”.