In vent’anni avrebbe accumulato secondo l’accusa un debito nei confronti del Fisco di 107 milioni di euro. Le indagini della guardia di finanza di Como sono sfociate questa mattina in un’ordinanza di custodia cautelare, arresti domiciliari, nei confronti di Giovanni Maspero. All’imprenditore a cui fa capo il rinomato ristorante stellato di Como “I Tigli in Theoria”. E’ accusato di bancarotta fraudolenta per distrazione e frode fiscale.
Le fiamme gialle hanno rilevato “un reiterato e sistematico inadempimento, già a partire dal 2012, delle obbligazioni tributarie e previdenziali”. Nell’indagine della finanza sono coinvolte più società, tutte riconducibili all’indagato.
Le società, secondo quanto ricostruito dall’accusa, non versavano le imposte all’Erario. Le stesse chiedevano poi la rateizzazione del debito. Solo le prime rate però venivano poi saldate, utilizzando fondi derivanti alle nuove tasse evase. L’’imprenditore accumulava così un debito sempre maggiore con il Fisco. Al contempo però, la guardia di finanza ha contestato “la successiva distrazione – in favore proprio o di altre società riconducibili all’indagato – della liquidità originata dal mancato versamento delle imposte con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d’esercizio attribuendo mendacemente alle somme distratte la natura di inesistenti crediti finanziari”.
Per l’accusa, Giovanni Maspero, avrebbe distratto dal patrimonio della società 17,6 milioni di euro, “attraverso una serie di bonifici privi di titoli giustificativi disposti in favore dell’indagato per circa 13 milioni, di quattro società in accomandita semplice in cui l’indagato è stato socio accomandatario o comunque da questi controllate, di una Spa. e cinque srl riconducibili all’indagato”.
I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Como, che hanno effettuato le indagini, hanno eseguito questa mattina l’ordinanza di custodia cautelare. Eseguito inoltre il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni riconducibili all’indagato per un valore pari alla somma che avrebbe sottratto allo Stato.