(ANSA) – PETACCIATO, 23 APR – "Con gli occhi pieni di lacrime ti affidiamo Sonia. Vivo con voi l’abbraccio di tutta la comunità. Se c’è una parola da poter dire è quella della fede, del perdono e della misericordia". Così il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino Gianfranco De Luca durante l’omelia dedicata a Sonia Di Pinto, la donna di 46 anni di Petacciato, uccisa il giorno di Pasqua durante una rapina finita male nel ristorante dove lavorava in Lussemburgo. Nel pomeriggio l’intera comunità del paese si è stretta attorno alla famiglia della vittima. Presente il compagno che avrebbe dovuto sposarla il 14 maggio prossimo. Silenzio e commozione durante il rito funebre. "La rabbia dinanzi alla stupidità di un’aggressione per qualche soldo deve lasciare il posto al perdono – ha aggiunto il presule -. Al male si risponde con il bene. Non lasciatevi catturare dalla superficialità, altrimenti si diventa complici della malvagità. Il male produce morte. E’, invece, l’amore che vince. Sonia, un’innocente aggredita dalla stupidità dell’uomo, dalla violenza gratuita, non è morta sola. Nessuno muore solo". Presenti i volontari della Protezione civile del paese, di cui Sonia Di Pinto faceva parte prima del trasferimento in Lussemburgo. A loro il compito di supporto al rito funebre. "E’ un dolore troppo grande – dicono alcuni della Onlus -. Abbiamo condiviso con lei tanti eventi, ma questo non ce lo saremmo mai aspettato". Chiusi nel silenzio i genitori della donna. I funerali, iniziati dopo un breve corteo funebre partito dalla camera ardente, sono proseguiti con una processione per la strada centrale di Petacciato dove sono state liberate delle colombe e lanciati dei palloncini bianchi tra gli applausi dei presenti. In paese, oggi, è lutto cittadino. (ANSA).