Nel giorno di Pasqua, questa mattina in Duomo a Como, il vescovo, monsignor Oscar Cantoni, ha presieduto il pontificale con Benedizione papale. La celebrazione trasmessa in diretta su Etv. In diretta televisiva nei giorni scorsi anche la solenne processione del Venerdì Santo e, la scorsa settimana, la Domenica delle Palme.
Dalla prima lettura degli Atti degli Apostoli partono le riflessioni del vescovo durante l’omelia.
L’omelia del vescovo
“Pietro, pur avendo constatato il sepolcro vuoto, non giunse alla fede. Era rimasto incredulo fino a quando fu raggiunto dall’incontro personale con Gesù risorto e vivo. Da allora tutta la sua vita fu trasformata” ha detto.
“E’ così anche per noi. La nostra fede nella risurrezione non può restare al piano delle idee, senza però aver influenzato la nostra vita”
“La Pasqua ribalta i nostri schemi, ci dona occhi diversi – ha aggiunto – per giungere a credere che la paura, il dolore e la morte non sono l’ultima parola. Credere significa lasciar entrare l’ evento della risurrezione di Gesù nel cuore della nostra vita, così che la trasformi dal di dentro, dal momento che la nostra esistenza è interamente abbracciata dall’amore infinito di Dio”.
“La grazia della vita nuova ci permette di estirpare dalla nostra vita ogni genere di egoismo, di continuare ad amare e a donarci con impegno, anche nei momenti bui, come quelli che stiamo vivendo, con una pazienza a tutta prova”. Ha detto ancora il vescovo.
“La risurrezione ci fa andare oltre le tenebre del mondo”
“La grazia della risurrezione del Signore ci fa andare oltre le tenebre del mondo, le efferatezze che sono sotto i nostri occhi in questi giorni di tenebra e di dolore”. Ha sottolineato monsignor Cantoni riferendosi al conflitto in corso.
“La luce di Cristo risorto ci raggiunge e penetra negli abissi di morte. Il male perde il suo potere, così da renderci capaci di ricominciare a operare gesti di pace e di riconciliazione, anche dentro gli orrori delle guerre in corso, a generare nuovi gesti di compassione verso chi soffre ed è nel bisogno, a introdurre segni nuovi di amore e di fraternità“.
Duomo gremito
La santa messa ha visto la partecipazione di moltissimi fedeli. Con la fine dello stato di emergenza non vige più l’obbligo di distanziamento di un metro e la capienza è tornata alla normalità. Gremito oggi il Duomo di Como. Come da indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana però si riparte con prudenza. Quindi mascherine indossate, l’invito a evitare situazioni di assembramento, per lo scambio della pace si intercettano le persone vicine con gli occhi accennando un inchino. L’eucarestia viene distribuita preferibilmente sulla mano.